Pillole di Storia: una nuova rubrica a cura di Omero Nardini
Questa rubrica, intitolata “Pillole di Storia” e affidatami – io sono Omero Nardini – dal Consiglio Direttivo della Ciclistica Borgo a Buggiano, accoglierà brevi testi dedicati a curiosità, aneddoti, eventi quotidiani, spigolature tratti dalla storia sociale, economica e sportiva di Buggiano, Stignano, Colle e Borgo a Buggiano. Riguarderanno, in particolare, l’età contemporanea. La rubrica è aperta anche al contributo di altri cultori che si interessano di fatti buggianesi.
È una bella iniziativa della Ciclistica borghigiana, che spero abbia successo, desti attenzione e contribuisca a creare interesse per la storia della comunità buggianese e a rafforzare il sentimento di appartenenza al luogo in cui si abita.
Storia bizzarra pubblicata su La Valdinievole nel 1873
Desidero inaugurarla con una piccola storia bizzarra e divertente, che risale al 1873. Sul periodico La Valdinievole del novembre di tale anno fu pubblicata una notizia che racconto di seguito, con qualche mia aggiunta di commento.
Un martedì mattina i Carabinieri, il Pretore e il Cancelliere furono visti aggirarsi su per l’erta di Buggiano. Cosa andavano a fare? Giunti alla Margine sotto il paese – si tratta del cosiddetto “marginone” – si fermarono; parecchie persone si adunarono attorno, spinte dalla curiosità e si diffuse la voce che si trattava di cercare un tesoro nascosto! A un cittadino era stato richiesto infatti di iniziare a scavare nei pressi della cappellina. Questi scavò delle buche, ma non fu trovato nulla. Al pomeriggio verso le tre successe la stessa cosa nei pressi di Villa Bellavista. Anche lì le autorità fecero scavare e buttare all’aria mezzo mondo, cercando pure in tutte le cantine. Ma non trovarono nulla.
Quale tesoro stavano cercando?
Che diavolo cercavano? Quale tesoro si nascondeva in questi luoghi? Immaginiamoci la curiosità che saliva fra la gente, accorsa a vedere queste manovre. Infine, si venne a sapere la ragione di tutto questo trambusto. Un tale era stato condannato al carcere e stava scontando la pena in un luogo imprecisato; si era sentito molto male e, credendosi vicino a tirare le cuoia, in fretta chiese di potersi confessare.
Era accorso subito un buon frate e il malato fra le tante “belle cose” delle quali doveva pentirsi, disse al suo confessore che sapeva che presso la Margine di Buggiano era stata sotterrata una bottiglia piena di fogli di banca da lire 2 – i cosiddetti cavourrini, una cartamoneta di tale valore che portava il ritratto di Camillo Benso di Cavour – che assommavano alla bella somma di lire 400; e inoltre che in un certo posto, a Bellavista, era stato nascosto un sacchetto di soldi.
Ecco ciò che aveva confessato il galantuomo! Il buon frate tenne per sé i tanti peccati del carcerato, ma, evidentemente, riferì alle autorità la notizia dei soldi nascosti. E lo Stato italiano, da poco unificato, mica poteva trascurare un fatto di questa natura! La macchina burocratica si mise in moto e le Autorità giudiziarie e di polizia di Borgo a Buggiano furono incaricate di svolgere le dovute indagini. Carabinieri, Pretore e Cancelliere del piccolo paese di Valdinievole si dettero immediatamente da fare, ordinando le opportune ricerche vicino al Marginone e nei dintorni di Bellavista.
Forse il carcerato morente non aveva dato indicazioni precise per il ritrovamento del tesoro, o il buon frate era stato disattento durante la confessione, e si “buttò all’aria” un po’ a casaccio. Le ricerche perciò non ebbero esito fortunato. Nulla fu ritrovato. E dunque? L’estensore dalla cronaca, coma dire di nulla poter aggiungere, così concluse l’articolo: “Dunque dirò come quello indovinello: stretta è la foglia e larga la via, dite la vostra che ho detto la mia“.
I due tesori saranno ancora nascosti?
Notizie di scoperte io non ne ho trovate. Se qualcuno volesse ritentare oggi il loro ritrovamento, si accomodi, quindi. Le indicazioni che si traggono dalla cronaca del 1873 sono un po’ vaghe, ma la fortuna ha gli occhi bendati!
